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CHE COS'E'

"Vita indipendente" è un progetto regionale inteso ad offrire alla persona adulta con disabilità grave la possibilità di vivere come chiunque, di disporre  del proprio tempo e di assumere,  personalmente,  decisioni e scelte che riguardano la propria vita . Il progetto Vita Indipendente si  differenzia  dalle azioni di intervento a carattere assistenziale in quanto attribuisce  un ruolo attivo  alla persona con disabilità   che abbandona la posizione di "oggetto di cura" per diventare soggetto attivo e protagonista della propria vita.

 

 CHE COSA OFFRE

La persona con disabilità ha  la possibilità di  determinare, anche in collaborazione  con il sistema dei servizi e sulla base della valutazione dell’UVM,  il livello di prestazioni assistenziali di cui necessita   e sceglie ed assume direttamente il proprio assistente personale con regolare rapporto di lavoro  concordandone  mansioni  orari e retribuzione. Può  inoltre  acquisire le tecnologie demotiche per l’allestimento e la fruizione dell’ambiente domestico e lavorativo ed ha  l’opportunità di decidere in prima persona l’agire quotidiano che va dalla cura della persona  alla mobilità in casa  ed al lavoro sino a tutte quelle azioni volte  a garantire l’autonomia e l’integrazione sociale. La spesa sostenuta a tale titolo viene poi rendicontata ai fini del rimborso nell’importo massimo riconosciuto al singolo progetto.

 

A CHI SI RIVOLGE

I destinatari del progetto Vita Indipendente sono esclusivamente le persone disabili residenti in Toscana, di età superiore ai 18 anni, con capacità di esprimere la propria volontà direttamente, o mediante amministratore di sostegno, in possesso della certificazione di gravità ai sensi dell'art. 3 comma 3 della legge n. 104/92, che intendono realizzare il proprio progetto di vita individuale attraverso la conduzione delle principali attività quotidiane compreso l'esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti di figli a carico, e/o attività lavorative in essere o in progetto, e/o attività scolastico-formative finalizzate a configurazioni lavorative.

 

 COME SI ACCEDE

a)     UTENTI NUOVI

Le domande dovranno essere redatte sul  modulo di domanda già approvato con delibera G.R.T. 1024 del 2012  (aggiornato ai nuovi atti regionali) cui dovrà essere allegata copia della certificazione comprovante la situazione di handicap grave ai sensi  dell’art 3, comma 3, Legge 104/92 e quanto altro ritenuto necessario a provare l’aggravamento della situazione sanitaria certificata. Le domande potranno essere presentate nell’arco dell’anno solare e i singoli progetti saranno valutati da parte dell’UVM. L’erogazione del finanziamento dei progetti ritenuti ammissibili avverrà sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande. Il beneficio economico non è in alcun modo retroattivo e sarà riconosciuto solo a seguito del completamento dell’istruttoria da parte  della UVM con decorrenza dal mese successivo  a quello del provvedimento di ammissione al beneficio medesimo che avverrà nei limiti delle risorse rese disponibili e assegnate da parte della  Regione.

Contro la valutazione dell'UVM è consentito presentare richiesta di riesame entro 30 gg dalla notifica dell'esito.

Gli utenti valutati che non possono essere attivati per esaurimento delle risorse saranno inseriti in elenco cronologico e verranno attivati nel caso che la Regione assegni ulteriori risorse o a seguito di cessazioni e/o rinunce al contributo da parte di utenti già in carico. Sono state assegnate rispetto al 2015  ulteriori € 41.424,00

 

b)     UTENTI GIA’ IN CARICO

Gli utenti che già percepiscono il contributo saranno contattati dal personale della UVM in tempo utile  a garantire la rivalutazione dei singoli casi entro il 31/03/2016 così come previsto dalla delibera GRT  1329 del 29/12/2015. La rivalutazione sarà effettuata mediante visita domiciliare e attraverso  l’utilizzo della scheda di valutazione  già approvata con delibera GRT 1024/2012. Contestualmente l’utente sottoscriverà il progetto da redigersi  sul modello di domanda  approvato con il medesimo atto regionale 1024/2012. 

 

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